Il progetto Life Ticino Biosource è stato implementato attraverso azioni di creazione, ripristino e miglioramento degli habitat di 17 specie target, protette dalla Direttiva Habitat (Direttiva 92/43/CEE) e dalla Direttiva Uccelli (Direttiva 2009/147/CE). L’obiettivo principale è quello di preservare e incrementare il patrimonio di biodiversità di specifiche aree del Parco del Ticino. Obiettivi specifici: conservazione di 17 specie appartenenti a diversi gruppi faunistici, dagli Insetti (Lepidotteri) ai Vertebrati (Pesci, Uccelli e Anfibi) presenti nel Parco.

Le specie bersaglio sono tutte minacciate dalla perdita o dal degrado dei loro habitat, specialmente le aree adatte alla riproduzione e alle attività di alimentazione: l’intensificazione dell’agricoltura ha giocato un ruolo importante nel declino delle specie tipiche degli habitat aperti. Gli interventi del progetto hanno interessato 5 habitat target, 6 siti Rete Natura 2000 e aree contigue, situate lungo il corso del fiume Ticino, funzionali alla creazione di un collegamento all’interno della rete ecologica europea. La maggior parte di queste aree sono di proprietà del Parco del Ticino o situate in aree demaniali.

  • La località “I Geraci”, all’interno della ZSC IT2080002 e della ZPS IT2080301, è stata interessata dal ripristino e dalla creazione di zone umide, boschi, prati e terreni aridi, habitat particolarmente adatti ad Uccelli, Anfibi e Farfalle nidificanti, migratori e svernanti;
  • I bacini del torrente Arno sono stati coinvolti nella creazione di isole galleggianti, siti di nidificazione, riposo e alimentazione per gli uccelli acquatici, così come la piantumazione di siepi e arbusti lungo le rive;
  • Tre ambienti acquatici di acqua corrente che sono rami secondari del fiume Ticino, all’interno delle ZSC IT2050005, IT2080002, IT2010014, in termini di portata d’acqua, ma rilevanti per consolidare l’ecosistema e la rete fluviale secondaria, cruciale per la conservazione di alcune specie target di Pesci e Anfibi;
  • Le foreste e le zone umide di Bernate Ticino, situate in aree degradate e recuperate in habitat forestali e habitat umidi artificiali (SAC IT2010014).

È stata designata una Zona Speciale di Conservazione (ZSC) per la protezione del “Sito di riproduzione dell’Acipenser naccarii” (atto A3), approvato dalla Regione Lombardia e dal Ministero dell’Ambiente.  In questo sito la difesa attiva dell’Acipenser naccarii dal bracconaggio è stata realizzata attraverso l’attività continuativa di una task force di pescatori volontari adeguatamente formati e coordinati dai tecnici del team di progetto (A5; E2.1).  Questa task force ha svolto attività di contenimento del Silurus glanis, presente nell’area di riproduzione di A. naccarii: 3,3 tonnellate di S. glanis sono state rimosse dal fiume Ticino (C7; D6).

Per favorire il ritorno dell’Huso huso, a 50 anni dalla sua scomparsa dal bacino del Po, il Parco ha avviato l’allevamento, gestendo tutte le fasi di crescita di uno dei pesci d’acqua dolce più longevi e tardivi (C8). Inoltre, 891 esemplari sono stati reintrodotti in natura nel fiume Ticino; alcuni esemplari, seguiti con la telemetria, hanno rivelato un forte istinto a smontare verso il mare. Due di essi sono stati ripresi a valle nel passaggio ittico artificiale di Isola Serafini (a 140 km di distanza). Un esemplare rilasciato, marcato con un microchip, è stato accidentalmente catturato da un pescatore nel mare Adriatico (più di 450 km di distanza), al largo di Cesenatico e poi rilasciato in mare. In 230 km di fiumi monitorati sono stati registrati 46 individui di H. huso (D7).

Interventi di recupero ecologico di sorgenti, fossi e rami secondari del fiume Ticino sono stati effettuati per la diversificazione morfologica migliorando la conservazione delle specie ittiche target (C3): Letentheron zanandreai, Cottus gobio, Cobitis bilineata, Sabanejewia larvata. La diversificazione morfologica e il recupero delle sorgenti hanno creato habitat adatti anche per gli anfibi target: Rana dalmatina; Rana latastei; Hyla arborea. I risultati del monitoraggio (Azione D3) hanno mostrato che gli interventi effettuati hanno consolidato e aumentato gli habitat a disposizione dei batraci: l’area è popolata da R. latastei e H. arborea. Per quanto riguarda la fauna ittica, si è passati dalla completa assenza di pesci durante il monitoraggio ittico ex-ante, a 3 specie target in una sola campagna di monitoraggio ex-post (2019).

Il recupero e la creazione di zone umide d’acqua dolce come l’habitat 3150 e un nuovo canneto a “I Geraci” nella ZSC IT2080002 e a Bernate Ticino nella ZSC IT 2010014 (C1; C6) hanno permesso la riproduzione, la migrazione e lo svernamento di molte specie di uccelli, comprese quelle target. Questi habitat favoriscono anche l’ampliamento dell’area di distribuzione della specie bersaglio Lycaena dispar. Circa 60 ettari di “Marcite” abbandonate o degradate sono state recuperate e ripristinate grazie al coinvolgimento di 15 aziende agricole che hanno sottoscritto specifici accordi con il Parco del Ticino per la gestione dei prati allagati (A.4; C4), dopo una specifica attività di formazione degli agricoltori (E2.5). Misure sperimentali e innovative come la realizzazione di prati umidi di pianura (habitat 6510), le cosiddette “marcite“, hanno creato habitat adatti alle numerose specie di uccelli che utilizzano questi habitat per il foraggiamento durante l’inverno (C4). Questi habitat e le loro inondazioni sperimentali in autunno e primavera offrono ambienti particolarmente adatti alla specie bersaglio L. dispar e ad altri lepidotteri. Nei bacini dell’Arno è stato posizionato un totale di 808 zattere, 792 con vegetazione e 16 senza. Questo intervento ha permesso di creare una superficie complessiva di circa 4.000 m2 a favore dell’avifauna acquatica nidificante e migrante. Il monitoraggio post-operam ha registrato la nidificazione di 15 coppie di A. nyroca*, 16 coppie di H. himantopus e 2 coppie di I. minutus.  Con riferimento ai risultati del monitoraggio ante operam, il numero di coppie nidificanti delle tre specie target è raddoppiato (in ex ante (2017): rispettivamente 8 coppie, 7 coppie e 1 coppia). Complessivamente, il monitoraggio dell’avifauna effettuato nelle azioni D, ha registrato 178 uccelli di interesse comunitario target del progetto (2020): 19 garzette, 38 aironi bianchi maggiori, 7 aironi viola, 32 nitticore, 13 anatre ferruginose, 5 albanelle, 51 totani, 7 tarabusini, 5 falchi di palude.  79 specie di avifauna sono state identificate attraverso registrazioni di suoni notturni (Song Meter).  Rispetto al monitoraggio ante operam nel post operam il numero di specie registrate è più che raddoppiato. 85 individui di L. dispar sono stati monitorati in 7 siti del progetto e 45 specie di Lepidotteri sono stati monitorati nelle “marcite”.

Il recupero e la creazione di nuovi habitat forestali (habitat target 91F0 e 91E0*) sono stati realizzati in due siti:

  • in località “La Piarda” (ZSC IT2010014), dove gli habitat forestali sono stati ampliati grazie al rimboschimento di aree precedentemente tenute a giardino, attraverso la piantumazione di specie autoctone, per un totale di 4 ha di 91E0* e 12 ha di 91F0 (C5);
  • in località “I Geraci” (SAC IT2080002 e ZPS IT2080301), dove sono stati attuati interventi di riqualificazione e creazione ex-novo di rimboschimenti con specie autoctone mesofile, per un totale di 3 ha 91E0* e 11 ha di 91F0 (C1). Il monitoraggio post-operativo della vegetazione ha già mostrato un aumento degli habitat, ma la situazione è in evoluzione. Durante i 5 anni della fase post-operativa sarà possibile rilevare la strutturazione degli habitat.

Il progetto ha promosso un’ampia campagna di educazione ambientale che ha coinvolto le scuole primarie e secondarie locali, le associazioni di pescatori, gli agricoltori e gli appassionati di birdwatching e butterfly-watching. I principali risultati sono: più di 10.000 studenti, 500 insegnanti e 450 classi coinvolte nelle attività di educazione ambientale; 11 educatori coinvolti nelle attività di informazione ed educazione ambientale; 13. 622 registrazioni (tra catture temporanee, fotografie e avvistamenti) e 60 volontari coinvolti nel monitoraggio e nella raccolta dati per l’Atlante delle Farfalle; 43 agricoltori “campari” formati alla gestione delle marcite; 12 accordi triennali per la gestione delle marcite; 9 accordi triennali per la gestione dei prati umidi allagati di pianura; 5 seminari serali e altre attività di sensibilizzazione che hanno raggiunto più di 1.000 pescatori prima della costituzione della task force operativa per gli storioni; 3 corsi di butterfly-watching (2017, 2018, 2019) con ca. 120 partecipanti; 3 workshop per l’Atlante delle farfalle (2018, 2019); 2 percorsi “Sentiero Natura” realizzati; più di 50 comunicati stampa; 10 newsletter (8 in italiano e 2 in inglese); 1 video trailer; 1 video documentario “Ticino, sorgente di biodiversità”; 5 videoclip di progetto; 1 Atlante delle farfalle; 1 pubblicazione “La Marcita, storia di un’antica invenzione contadina che parla del futuro dell’agricoltura italiana”; 1 libretto didattico “Il viaggio di un’anatra ferruginosa nel Parco del Ticino”; 1 volume Best Practices “Le migliori pratiche di gestione della biodiversità nel Parco del Ticino e in Europa”; 1 libretto tecnico sui risultati del progetto; 1 relazione per i profani; 10. 000 gadget: poster, magliette, borse di tela, cappelli, adesivi, pen-drive, portachiavi.

Azione C.8 Reintroduzione Storione Ladano (Huso Huso) Nel Fiume Ticino
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Azione C.8 Reintroduzione Storione Ladano (Huso Huso) Nel Fiume TicinoAzione C.8 Reintroduzione Storione Ladano (Huso Huso) Nel Fiume TicinoAzione C.8 Reintroduzione Storione Ladano (Huso Huso) Nel Fiume TicinoAzione E.1 Attività Di Disseminazione E SensibilizzazioneAzione D MonitoraggioAzione A.2 Accordi Con I Proprietari Terrieri LocaliAzione E.1 Attività Di Disseminazione E Sensibilizzazione

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